In riferimento alle notizie apparse giorni fa su alcuni organi di stampa, riguardanti la proclamazione di uno stato d’agitazione dei lavoratori delle cooperative sociali della Toscana, riteniamo utile far chiarezza anche per ristabilire la correttezza delle informazioni a fronte di ricostruzioni fuorvianti e tendenziose delle organizzazioni sindacali.
Di seguito si riportano alcuni passaggi dai comunicati stampa diffusi dalle OO.SS. (in neretto le parti riportate integralmente):
1. Agci, Confcooperative e Legacoop hanno disdetto due importanti integrativi regionali che significano rispettivamente 300 e 1000 euro all’anno in più;
2. la disdetta del Contratto Regionale Integrativo del 2002 rappresenta una decisione non ammissibile nei suoi mancati effetti economici, per i quali ci riserviamo la specifica richiesta di
sua determinazione per gli anni 2011 e 2012;
3. l’Accordo sull’Iparsa, grazie ad un Accordo di sistema che vide garante anche la Regione, assicura un trattamento minimo complessivo agli addetti delle cooperative pari a quello dei CCNL di riferimento del settore (1.000 euro l’anno su un lordo complessivo di 15-16 mila);
4. la disdetta del Contratto Integrativo Territoriale con cui si dava vita all’indennità IPARSA a tutela del contenuto anti-dumping della delibera 402/2004 è avvenuta per via unilaterale;
5. le Organizzazioni Sindacali non hanno mai negato o sottovalutato la criticità di questa fase, in ordine anche alla tenuta delle risorse per garantire i servizi;
6. sono stati promossi incontri con le Istituzioni (Regione in testa) per individuare forme di garanzia e copertura delle risorse anche a sostegno del costo contrattuale;
7. i 2 Accordi regionali integrativi mantengono a tutt’oggi il carattere di ultrattività fino a eventuale nuova intesa.
ART. 77 CCNL – ‘Accordi di gradualità’
Prima di fare riferimento ai due Contratti Territoriale e Integrativo della Toscana, occorre ricordare che per
nove mesi di lunghe ed estenuanti trattative – da luglio 2012 a marzo 2013 – le Centrali Cooperative toscane hanno tentato, senza riuscirci, di ottenere che le OO.SS. territoriali convenissero sull’applicazione della PROCEDURA di GRADUALITÀ, prevista dall’art.77 del CCNL Cooperative sociali 2010-12, dettata dalla necessità di differire gli aumenti della seconda e terza tranche (ottobre 2012 e marzo 2013) a fronte della gravità della situazione economica e finanziaria in cui versavano e versano le cooperative sociali sfiancate dalla compressione dei costi per la spending review regionale e nazionale, dal mancato riconoscimento dell’adeguamento ISTAT nei contratti ad esecuzione continuativa e periodica, dal mancato recupero dei costi contrattuali della terza tranche del CCNL Cooperative sociali 2006 – 2009, dai tempi di pagamento fuori dai termini di legge.
La mancata adesione da parte delle OO.SS. toscane alla norma sulla gradualità, motivata per lungo tempo con la paradossale negazione della crisi in atto, ha comportato di fatto l’erogazione nella sola Toscana di 390 euro per ogni lavoratore (a tempo pieno); essendo la nostra Regione sostanzialmente l’unica in cui i sindacati hanno impedito l’applicazione della procedura di gradualità prevista dal CCNL sottoscritto anche dalle loro
rappresentanze a livello nazionale.
Non possiamo, quindi, che respingere con fermezza le illazioni sulla pretesa penalizzazione a carico degli operatori toscani del settore.